Numeri e Parole (poesia)

NUMERI E PAROLE, Campanotto Editore 1997

Questo è il libro di esordio nella poesia per Alessandro Agostinelli. Pubblicato col cosiddetto editore degli esordienti dell’epoca, Campanotto seppe scegliere tra le tante poesie numerate quelle che potevano segnalare la prima impronta poetico-filosofica dell’autore. Come anche Roberto Carifi seppe scovare tra le pieghe dei versi. Questo un pezzo del suo commento alla poesia di Agostinelli: “[…] Agostinelli è un poeta raffinato e profondo, capace di un disegno linguistico esatto e nitido, privo di ridondanze, dove le parole sono immediatamente pensieri che si fermano sul senso plurale e complesso del reale” (rivista Poesia, N°122 – novembre 1998, Crocetti Editore).

Le liriche erano introdotte da una nota insolente che tentava di decretare la volontà di una giovinezza non solo ludica e superficiale, ma anche profonda e testimone di impegno esistenziale. Si andava da poesie tradizionali col verso libero novecentesco, a testi ironici con onomatopee e parolibere, fino alla poesia metasemantica. Un esordio che sembrava promettere altri libri di lì a poco. E infatti nel 2000 uscì la seconda raccolta Agosto e Temporali con Edizioni ETS, primo libro di una nuova collana poetica con distribuzione nazionale e senza pagamento da parte degli autori (cosa alquanto rara tra i piccoli e medi editori di poesia in Italia).

Daniele Luti 2 su AA (nov2023)

Ci dice Agostinelli, foscolianamente, che compito del poeta è quello di “difendere i vivi e i morti”, di conservare la memoria per chi dovrà costruire il domani. Compito del poeta è, in definitiva, quello di salvaguardare originalità, bellezza, ardimento, autenticità della letteratura dal dilettantismo, dalla banalità, dalla bruttezza orribile dei versi deboli, truccati e artificiosi.
È interessante, anzi notevole, che un poeta contemporaneo, legato alla sperimentazione, alla ricerca di un nuovo canto, eroico e fastoso, asciutto e frugale, si sia servito del prosimetro, un genere in disuso, per dare vita assieme al verso e alla teorizzazione, al manifesto di una poetica nuova e antica come da sempre implica quella che abbiamo chiamato classicità.

Daniele Luti (Laboratori Critici, Anno III, Vol. 4 – Novembre 2023)
Daniele Luti è italianista, perfezionato alla Scuola Normale Superiore. Ha lavorato a lungo sulla letteratura ottocentesca e novecentesca. Importanti suoi lavori su Viesseux, Pomba, Cassola. Fondatore del Premio letterario “Cassola – Ultima Frontiera”.

Cristina Bulgheri su AA (2023)

[Agostinelli è] convinto che la poesia debba sdoganarsi dall’avere un ruolo di conforto, ma debba andare piuttosto nella direzione della filosofia, con la spinta a creare dubbi.

Cristina Bulgheri (Il Tirreno, 16 novembre 2023)
Cristina Bulgheri è giornalista e docente di italiano.

Alberto Fraccacreta su AA (2023)

La poesia di Alessandro Agostinelli si muove su un terreno di puntuta autoconsapevolezza, di marcata ironia, servendosi della tradizione per rinvigorirla e agganciarla alla nostra epoca di post-postmodernismo.

Alberto Fraccacreta (La poesia e lo spirito, novembre 2023)
Alberto Fraccacreta, assegnista di ricerca in italianistica all’università di Urbino. Collabora ad alcuni quotidiani nazionali.

Francesco Tomada su AA (2023)

Pochi libri mi hanno colpito ultimamente come Le vive stagioni di Alessandro Agostinelli (L’Arcolaio), una raccolta che non è solo poesia, anzi: è un libro di poesia sulla poesia, un percorso nel vero senso della parola, in cui l’autore toscano alterna alle liriche le proprie riflessioni, spiegazioni, anche divagazioni. Ammetto che, se me lo avessero presentato in questo modo, difficilmente un lavoro del genere avrebbe suscitato la mia curiosità, perché trovo che la scrittura in generale soffra di un eccesso di spiegazione, e che spesso l’eccesso derivi soprattutto dalla scarsa sicurezza nel valore delle parole, come se esse non fossero capaci di stare in piedi da sole. Nel caso di Alessandro Agostinelli, invece, quello che stupisce è esattamente l’opposto: Agostinelli può permettersi di affrontare e esplicitare il suo lungo flusso di pensiero perché, a monte della sua capacità di poeta, c’è una padronanza culturale che costituisce lo scheletro e la sostanza della scrittura. Quando dichiara di opporsi alla “corruzione della lingua” è evidente che il suo non è un discorso legato unicamente alla forma, ma che la forma stessa è un veicolo del significato e del peso delle parole; quando si muove da Leopardi a Seneca a Gozzano all’amato Brodskij è perché lo può fare, sa come collocare i riferimenti – che sono propri ma collettivi – in una visione d’assieme ampia e solida.

Francesco Tomada (Perigeion, 5 novembre 2023)
Francesco Tomada è poeta.

Daniele Luti su AA (2023)

C’è quindi, da parte dell’autore, la volontà di fondare un’impalcatura linguistica e metrica che possa recuperare un minimo di regola interna alla scrittura poetica. A partire anche dalla scomposizione del sonetto tradizionale, tema sul quale l’autore si era cimentato nel suo precedente lavoro L’Ospite Perfetta (Samuele Editore, 2020).

Le vive stagioni del titolo (Editrice L’Arcolaio, 2023) sono le emozioni raccontate in questo libro, che presenta temi attualissimi: la memoria dei lager nazisti, l’ironia contro gli intellettuali supponenti, la satira sul Gruppo ’63 e sul gender linguistico, dove si distrugge un certo ideologismo del linguaggio “politicamente corretto”.

Un lavoro ambizioso che colloca Agostinelli ancora una volta (dopo la raccolta Il materiale fragile del 2021) al centro della più profonda riflessione su come scrivere poesia e sul ruolo di questo genere di scrittura nella letteratura attuale.

Daniele Luti (La Nazione, 1 settembre 2023)
Daniele Luti è italianista, perfezionato alla Scuola Normale Superiore. Ha lavorato a lungo sulla letteratura ottocentesca e novecentesca. Importanti suoi lavori su Viesseux, Pomba, Cassola.

Simone Innocenti su AA (2023)

[…] è la lingua di Agostinelli a essere la vera protagonista delle poesie. Una lingua aguzza, a volte arcaica, quasi sempre sacrale. Agostinelli fa poesia, ma fa anche una battaglia civile.

Simone Innocenti (Corriere della Sera – Corriere Fiorentino, 4 agosto 2023)
Simone Innocenti è giornalista e scrittore. Lavora al Corriere della Sera.