Ci dice Agostinelli, foscolianamente, che compito del poeta è quello di “difendere i vivi e i morti”, di conservare la memoria per chi dovrà costruire il domani. Compito del poeta è, in definitiva, quello di salvaguardare originalità, bellezza, ardimento, autenticità della letteratura dal dilettantismo, dalla banalità, dalla bruttezza orribile dei versi deboli, truccati e artificiosi.
È interessante, anzi notevole, che un poeta contemporaneo, legato alla sperimentazione, alla ricerca di un nuovo canto, eroico e fastoso, asciutto e frugale, si sia servito del prosimetro, un genere in disuso, per dare vita assieme al verso e alla teorizzazione, al manifesto di una poetica nuova e antica come da sempre implica quella che abbiamo chiamato classicità.
Daniele Luti (Laboratori Critici, Anno III, Vol. 4 – Novembre 2023)
Daniele Luti è italianista, perfezionato alla Scuola Normale Superiore. Ha lavorato a lungo sulla letteratura ottocentesca e novecentesca. Importanti suoi lavori su Viesseux, Pomba, Cassola. Fondatore del Premio letterario “Cassola – Ultima Frontiera”.