FOSFORI, Marco Nardi Editore, 1992
Questa antologia è nata a Venezia, nell’appartamento di un medico appassionato di arte contemporanea. Alessandro Agostinelli, insieme a Roberto Ferrucci, dormivano lì, con una grande opera di Hidetoshi Nagasawa nell’ingresso. Da quella casa alla Giudecca partì l’idea di una antologia che riuscisse a leggere la narrativa contemporanea. Fu così che alcuni autori furono suggeriti da Ferrucci e il resto fu scelto da Agostinelli che fu il curatore di questo libro. Ne venne fuori il panorama di una nuova narrativa italiana che di lì a poco trovò la sua definizione nella critica (con Filippo La Porta che non poteva non aver tenuto conto di questa antologia). Teniamo conto che mentre in ambito poetico si succedevano antologie e rassegne una dietro l’altra, nel campo della narrativa erano anni che non si produceva un libro con così tanti autori editi. Ma anche gli esordi in questo testo furono significativi. Insieme a Roberto Ferrucci anche Romolo Bugaro e Tiziano Scarpa. E poi gli altri scrittori erano: Paolo Barbaro, Athos Bigongiali, Silvia Bre, Andrea Canobbio, Enzo Fileno Carabba, Gabriele Contardi, Marco Ferrante, Marco Lodoli, Maurizio Maggiani, Enrico Palandri, Sandra Petrignani, Claudio Piersanti, Sandro Veronesi, Giorgio Van Straten.
Avrebbero dovuto partecipare anche Daniele Del Giudice e Antonio Tabucchi, ma entrambi non fecero in tempo a consegnare il loro racconto.
Il libro ebbe una diffusione sottotraccia molto forte e riportò la narrativa italiana al centro dell’attenzione, dopo le buone vendite di Tondelli, Palandri, Piersanti con i loro primi libri.