È una poesia in cui accade il miracolo di una coniugazione tra parti apparentemente inconciliabili, […] la cosa avviene, per così dire, dentro il macinino della mente insaziabile e attraverso graduali e successive sterzate dell’intelligenza dell’autore, che non escludono affatto il riscontro emozionale e più propriamente umano, insomma con il cuore e non solo con la testa. Anzi, per contrasto e in forza inversamente proporzionale, questa è una poesia che fa sprigionare dalle sue superfici geometriche un’ansia di partecipazione e di complicità rispetto al mondo e alle sorti degli uomini. Certo i canoni secondo cui la realtà si fa mito sono quelli di oggi, della nostra contemporaneità, e si legano prevalentemente alla contraddizione drammatica della vita nella coscienza frantumata delle nostre individualità (anche in presenza di sfumature ironiche, che in ogni caso trapuntano l’intero libro) […]
Del resto, la ricerca verbale della poesia di Agostinelli mira allo scavalcamento costante e progressivo dei risultati che via via raggiunge, ad impedire che i moduli espressivi si chiudano. Nello sforzo, intanto, che il mito raggiunga la sua verità oggettuale, e cioè quella facoltà di conoscere con visione diretta il reale, anche fatto a pezzi, perché ogni frammento è in sé un assoluto, contrapposto a ciò che è apparente e accidentale. E questa poesia come bilancio della vita realizza una radiografia profonda della condizione esistenziale, insieme come scavo nel se stesso frantumato e disperso e come rappresentazione oggettiva di una realtà in avanzato stato di decomposizione.
Paolo Ruffilli (Italian Poetry, 20 settembre 2021)
Paolo Ruffilli è poeta, scoperto da Montale. Fondatore del portale della poesia e dei poeti italiani.